Cosa cambia per le Piccole e Medie Imprese nel rapporto con le banche:
Le Banche hanno tempo fino al 30 giugno 2024 per adeguare i loro modelli di monitoraggio delle
imprese alla nuova disciplina riguardante la concessione del credito, seguendo le direttive dell’EBA
(Autorità Bancaria Europea).
Di conseguenza tutte le Imprese dovranno esibire una serie di dati e di documenti, come previsto
dalla normativa europea, al momento della richiesta di un prestito, di un fido o del suo rinnovo, per
la valutazione del merito creditizio.
Assisteremo ad una vera e propria inversione di rotta da parte del sistema bancario la cui
valutazione del merito creditizio, nonostante negli ultimi anni andata via via modificandosi,
consisteva principalmente nell’analisi delle garanzie prestate dal Cliente e sui bilanci depositati,
mentre oggi e nei mesi a venire dovrà basarsi su un approccio “forward looking” (guardando
avanti), cioé orientato al futuro.
L’obbligo per le banche di monitoraggio di questi dati aziendali è esteso alle esposizioni in essere,
oltre che per le nuove concessioni. Quindi anche alle suddette analisi in occasione del rinnovo
degli affidamenti.
I modelli utilizzati per il monitoraggio dovranno tenere conto di tutti i fattori di rischio, considerando:
i flussi di cassa, la posizione finanziaria, il modello di business, i piani strategici e la loro
realizzabilità, analizzando in particolare la sostenibilità del debito, cioè la capacità dell’Azienda di
restituire quanto ricevuto in prestito alle scadenze concordate.
Le previsioni devono essere inoltre realistiche ed in linea con le condizioni del mercato.
Questo spostamento del “focus” nella valutazione del merito creditizio obbliga le Aziende, anche
piccole, a dotarsi di strumenti di analisi dei dati soprattutto prospettici che saranno richiesti dalle
Banche.
Gli adeguati strumenti informativi si basano su un approccio impostato sul monitoraggio costante
delle dinamiche aziendali attraverso l’elaborazione di bilanci infraannuali, budget e business-plan,
ossia un set informativo più ampio da trasmettere agli interlocutori del sistema finanziario.
Da un punto di vista pratico supponiamo che il set informativo dovrà contenere documenti
contabili sia storici e infrannuali sia prospettici; questi ultimi focalizzati alla stima realistica e
sostenibile del reddito e del flusso di cassa previsto, attraverso schemi di analisi sia per indici che
per flussi e fornire un confronto tra gli indicatori da monitorare sia storici che futuri, come ad
esempio:
- variazione del fatturato;
- EBIT; EBITDA;
- CCN (Capitale Circolante Netto);
- PFN/EBITDA;
- DSCR (sostenibilità finanziaria del debito); leva finanziaria;
- costo dei debiti finanziari, oggi di particolare interesse e attenzione nell’attuale contesto degli alti tassi di interesse.
Sarà necessario per questo produrre una proiezione finanziaria (Stato Patrimoniale, Conto
Economico, Flusso di Cassa) a due/tre anni o perlomeno a 12 mesi.
Inoltre, secondo la direttiva europea, gli Istituti di credito, al fine di rilevare una possibile perdita di
equilibrio economico-finanziario, solitamente verificano l’esistenza di:
- debiti scaduti nei confronti dei dipendenti e/o tributari e previdenziali;
- significativa diminuzione di cash flow futuri;
- eventuali bilanci in perdita;
- riduzione del fatturato superiore al 30% rispetto esercizio precedente;
- riduzione del patrimonio netto superiore al 50% rispetto esercizio precedente.
Dalle indicazioni fornite nelle Linee Guide si rileva una certa discrezionalità lasciata alle Banche
nella formulazione degli schemi che non sono vincolanti, in quanto esse possono valutare la scelta
di quelli più idonei per i loro clienti. Ciò che invece viene raccomandato agli stessi Istituti è che la
deliberazione del credito dovrà essere ben documentata e basata sull’analisi dettagliata dei piani
aziendali supportati da proiezioni finanziarie e da tutti i rischi che possono impattare sul
business, ivi compresi anche i fattori ESG (ambientali, sociali e di governance).
Di tale rilevante cambiamento in atto è fondamentale che gli Imprenditori abbiamo ben chiare le
nuove regole da seguire per predisporre una adeguata informativa di bilancio a supporto della
definizione di un solido e trasparente rapporto fra banche ed imprese.
La cosa più importante però è che l’obbligo del monitoraggio costante dei dati aziendali e della loro
proiezione futura divengano un’occasione di cambiamento nel controllo e nell’analisi della
propria attività.
La competizione e la concorrenza che si riscontrano sul mercato, la riduzione della marginalità, il
costo della manodopera e del denaro rendono sempre più indispensabili le verifiche continue dei
dati aziendali e dei flussi di denaro prodotti o attesi.
In questa attività il nostro Studio è in grado di fornire prospetti, analisi, indici e confronti a supporto
delle scelte aziendali.
Mentre per i dati storici e le analisi il nostro Studio è in grado di soddisfare le richieste, per i dati
previsionali possiamo soltanto affiancare i Clienti nel produrre la documentazione. Infatti è
indispensabile l’intervento diretto dell’Imprenditore, insieme al quale potremo costruire budget
e piani prospettici che, opportunamente elaborati, consentiranno la stima dei dati patrimoniali ed
economici futuri, nonché quella dei flussi di cassa attesi e aiuteranno l’Imprenditore stesso nelle
scelte da compiere.
Già nelle note integrative dei bilanci 2023, per le Società di maggiori dimensioni, abbiamo inserito
un’analisi dei dati patrimoniali e finanziari, ma è necessario che, insieme agli Amministratori delle
Aziende clienti, provvediamo nel prossimo futuro, alla creazione dei modelli previsionali che presto
saranno richiesti dalle Banche.
Rimaniamo a vostra disposizione per approfondimenti o qualunque specifica a riguardo.
Per maggiori informazioni potete contattarci allo 051.751302 o via e-mail studio@vueltasrl.it .