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La ritenuta d’acconto: cos’è e come si calcola

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La ritenuta d’acconto: cos’è e come si calcola

La ritenuta d’acconto: cos’è e come si calcola

Tutto ciò che c’è da sapere sulla ritenuta d’acconto per professionisti ed autonomi

Ritenuta d’acconto per professionisti, cd. autonomi con o senza cassa previdenziale:

La ritenuta d’acconto è un anticipo sulle imposte IRPEF che il cliente (committente) versa al posto del professionista (prestatore d’opera) che emette fattura. Il cliente ha infatti il ruolo di “sostituto d’imposta”, ovvero si sostituisce al professionista nel pagamento dell’IRPEF: trattiene una percentuale sul compenso del professionista e versa l’importo allo Stato per suo conto.

I clienti hanno l’obbligo di versare la ritenuta entro il 16 del mese successivo al pagamento del compenso e ad inizio dell’anno successivo di trasmettere all’Agenzia delle Entrate la comunicazione delle ritenute operate nell’anno precedente, cd. Certificazione Unica, inviandone una copia possibilmente via PEC al professionista.
Al momento di pagare le imposte, il professionista dovrà sottrarre le somme già versate dai suoi clienti.

Affinché questo meccanismo funzioni i professionisti devono calcolare e inserire la ritenuta d’acconto in ogni fattura emessa tranne nel caso in cui presti servizi per conto di un privato senza partita IVA.

La ritenuta d’acconto è una percentuale del 20% per i professionisti residenti in Italia, del 30% per i non residenti.

L’importo sul quale va applicata questa percentuale cambia in base al tipo di professionista che emette fattura: con o senza cassa previdenziale.

Professionisti senza cassa:

In caso di professionista senza cassa previdenziale, la ritenuta si calcola su compenso + eventuale rivalsa INPS. L’IVA non incide sul conteggio. La “Rivalsa INPS” è una maggiorazione (facoltativa) del 4% sul compenso lordo che il professionista può addebitare ai suoi clienti. Qui di seguito un esempio pratico:

  • Compenso 2.000 euro
  • Rivalsa INPS 80 euro (2.0004%)
  • IVA 457,60 euro [(2.000+80)22%]
  • Totale fattura 2.537,60 euro
  • Ritenuta d’acconto 2.080 (compenso + rivalsa INPS)*20% = 416,00 euro
  • Netto dovuto 2.121,60 euro (totale fattura – ritenuta d’acconto)

Professionisti con cassa:

Il calcolo della ritenuta d’acconto per i professionisti con una cassa professionale si effettua sul solo compenso concordato con il cliente.
Per questa categoria parte dei contributi sono addebitati in fattura al cliente (si parla di “contributo integrativo”) e la percentuale di rivalsa non è sempre del 4%, ma varia a seconda della cassa di appartenenza. Dal punto di vista fiscale questo contributo integrativo va assoggettato ad IVA ma, non avendo la natura di corrispettivo, non è imponibile ai fini IRPEF e quindi non incide sulla ritenuta d’acconto.
Qui di seguito un esempio pratico:

  • Compenso 2.000 euro
  • Rivalsa INPS 80 euro (2.0004%)
  • IVA 457,60 euro [(2.000+80)22%]
  • Totale fattura 2.537,60 euro
  • Ritenuta d’acconto 2.000 (compenso)*20% = 400,00 euro
  • Netto dovuto 2.137,60 euro (totale fattura – ritenuta d’acconto)

Nota bene: il discorso IVA non va preso in considerazione se si tratta di regime agevolato esente IVA cd. Forfetario.


Rimaniamo a vostra disposizione per qualunque specifica a riguardo.

Per maggiori informazioni potete contattarci allo 051.751302 o via e-mail studio@vueltasrl.it .